RINVIO. Prezioso oggetto costituito da due moschettoni –
uniti da una fettuccia – di cui quello superiore viene agganciato ai chiodi
presenti in parete. Taluni insistono nell'uso limitativo e gretto di fare
passare la corda nel moschettone più basso. Ansia K. suggerisce di attaccarvisi
con vigore con una mano o meglio con entrambe le mani, in modo da sfruttarne in
pieno il notevole potenziale, perché il moschettone ama essere valorizzato,
anche se non osa chiederlo.
SPIT. Chiodo conficcato artificialmente in parete (vedi RINVIO). Molto comodo per metterci il piede sopra, avendo cura di non farsi vedere da nessuno. O anche la mano, cercando di chiuderla a coppetta, in modo che lo spit resti nascosto.
TRAVERSO. Parte di un tiro che si svolge in orizzontale, e dove pertanto la corda non consente di appendersi modello prosciutto di San Daniele. Il traverso è una pratica pericolosissima, infame e assurda che Ansia K. sconsiglia vivamente e di solito anche rumorosamente. Il più famoso dei traversi è il traverso di Hinterstoisser sulla nord dell'Eiger e non a caso Hinterstoisser è morto.
FRIEND. Oggetto metallico estremamente costoso che si sconsiglia di dimenticare in parete se non si vuole essere odiati a vita dal capocordata. Consta di camme mobili che si infilano e incastrano nei buchi o nelle fessure della roccia, per assicurarsi in mancanza di chiodi. Non sempre sono di facile estrazione, una volta inseriti. Ansia K. suggerisce questa semplice, elegante tecnica: fare una vocina flebile da Piccola Fiammiferaia agonizzante, delegando il compito a qualcun altro.
RESINATO. Come lo spit ma molto più confortevole, perché più sporgente. Inizialmente la sua testa arrotondata può provocare un dolore al piede, ma è questione di abitudine.
STRAPIOMBO. Inspiegabile ed esecrabile deformazione della parete rocciosa, che si inclina oltre la verticale, e per essere risalita costringe gli scalatori ad atti contro natura. Nei casi peggiori la parete forma un tetto.
MI TIENI? Richiamo che il secondo di cordata rivolge amichevolmente al capocordata. È la forma abbreviata e tecnica dell'espressione completa, che sarebbe "Vuoi tirare questa maledetta corda, brutto stronzo?".
CORDA DOPPIA. Tecnica di discesa che consiste nel calarsi lungo la parete, da un punto di sosta all'altro, appesi a una corda messa per l'appunto doppia, ostentando grande disinvoltura. Ansia K. raccomanda di non gridare quando le dita restano schiacciate sotto la corda, nei cambi improvvisi di pendenza, e di fare finta di nulla.
NODO PRUSIK. Nodo autobloccante molto utile per uscire da situazioni scabrose, in quanto scorre nella direzione voluta solo quando ci si tiene la mano sopra: l'alpinista assicurato con questo nodo a una corda non può cadere. Si esegue così: con la mano sinistra si impugna un cordino del giusto spessore e con la destra si strattona il primo scalatore che arriva, facendogli capire che se non vi fa il nodo voi non vi leverete mai dai piedi. Con l'agile sistema di due prusik usati come staffe, assicura Ansia, si possono agilmente risalire almeno due metri in 7-8 ore.
SPIT. Chiodo conficcato artificialmente in parete (vedi RINVIO). Molto comodo per metterci il piede sopra, avendo cura di non farsi vedere da nessuno. O anche la mano, cercando di chiuderla a coppetta, in modo che lo spit resti nascosto.
TRAVERSO. Parte di un tiro che si svolge in orizzontale, e dove pertanto la corda non consente di appendersi modello prosciutto di San Daniele. Il traverso è una pratica pericolosissima, infame e assurda che Ansia K. sconsiglia vivamente e di solito anche rumorosamente. Il più famoso dei traversi è il traverso di Hinterstoisser sulla nord dell'Eiger e non a caso Hinterstoisser è morto.
FRIEND. Oggetto metallico estremamente costoso che si sconsiglia di dimenticare in parete se non si vuole essere odiati a vita dal capocordata. Consta di camme mobili che si infilano e incastrano nei buchi o nelle fessure della roccia, per assicurarsi in mancanza di chiodi. Non sempre sono di facile estrazione, una volta inseriti. Ansia K. suggerisce questa semplice, elegante tecnica: fare una vocina flebile da Piccola Fiammiferaia agonizzante, delegando il compito a qualcun altro.
RESINATO. Come lo spit ma molto più confortevole, perché più sporgente. Inizialmente la sua testa arrotondata può provocare un dolore al piede, ma è questione di abitudine.
STRAPIOMBO. Inspiegabile ed esecrabile deformazione della parete rocciosa, che si inclina oltre la verticale, e per essere risalita costringe gli scalatori ad atti contro natura. Nei casi peggiori la parete forma un tetto.
MI TIENI? Richiamo che il secondo di cordata rivolge amichevolmente al capocordata. È la forma abbreviata e tecnica dell'espressione completa, che sarebbe "Vuoi tirare questa maledetta corda, brutto stronzo?".
CORDA DOPPIA. Tecnica di discesa che consiste nel calarsi lungo la parete, da un punto di sosta all'altro, appesi a una corda messa per l'appunto doppia, ostentando grande disinvoltura. Ansia K. raccomanda di non gridare quando le dita restano schiacciate sotto la corda, nei cambi improvvisi di pendenza, e di fare finta di nulla.
NODO PRUSIK. Nodo autobloccante molto utile per uscire da situazioni scabrose, in quanto scorre nella direzione voluta solo quando ci si tiene la mano sopra: l'alpinista assicurato con questo nodo a una corda non può cadere. Si esegue così: con la mano sinistra si impugna un cordino del giusto spessore e con la destra si strattona il primo scalatore che arriva, facendogli capire che se non vi fa il nodo voi non vi leverete mai dai piedi. Con l'agile sistema di due prusik usati come staffe, assicura Ansia, si possono agilmente risalire almeno due metri in 7-8 ore.